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The Dark Side of the Moon Redux – Roger Waters

Scritto da il 25/10/2023

The Dark Side of the Moon Redux è il nuovo album di Roger Waters, pubblicato nel 2023 in occasione del cinquantesimo anniversario del capolavoro dei Pink Floyd, The Dark Side of the Moon. Si tratta di una rilettura personale e minimalista dell’opera originale, che Waters ha registrato da solo con l’aiuto di alcuni musicisti e collaboratori. L’ho acquistato in doppio vinile e lo sto ascoltando con attenzione, cercando di cogliere le differenze e le novità rispetto alla versione del 1973.

Il primo impatto è di sorpresa e sconcerto: Waters ha eliminato gli assoli di chitarra, le sezioni orchestrali e psichedeliche, le voci femminili e i campionamenti sonori che caratterizzavano il suono dei Pink Floyd. Ha sostituito tutto con arrangiamenti essenziali e spogli, basati su pianoforte, chitarra acustica, basso e batteria. Ha anche modificato alcune parti vocali, aggiungendo nuovi testi e recitazioni. Il risultato è un album scarno e cupo, che mette in evidenza il messaggio di Waters sulla follia del mondo moderno, dominato dal denaro, dal tempo, dalla guerra e dalla morte.

L’album si apre con Speak to Me, dove Waters recita alcuni versi tratti da Free Four, un brano del 1972 che anticipava i temi di The Dark Side of the Moon. Poi segue Breathe, rallentata e acustica, che invita a vivere la vita con calma e saggezza. On the Run è trasformata in un pezzo parlato, dove Waters racconta un incubo che ha fatto durante le registrazioni. Time è forse il brano più fedele all’originale, con la batteria di Nick Mason e il coro di Jon Carin. The Great Gig in the Sky è ridotta a una melodia al pianoforte, senza la voce di Clare Torry. Money ha un sapore country, con un assolo di basso al posto di quello di chitarra. Us and Them è una ballata malinconica, con il sax di Ian Ritchie e la voce di Bedouine. Any Colour You Like è una breve improvvisazione strumentale. Brain Damage è cantata da Waters con la sua voce cavernosa e ironica. Eclipse chiude l’album con un crescendo emotivo e una frase finale: “There is no dark side of the moon really. Matter of fact it’s all dark”.

The Dark Side of the Moon Redux è un album che non lascia indifferenti: può piacere o no, ma sicuramente fa riflettere. Waters ha voluto decostruire un mito della musica rock, rivendicando la sua paternità artistica e aggiornando il suo messaggio alla realtà attuale. Si tratta di un atto coraggioso e provocatorio, che dimostra come Waters sia ancora un musicista inquieto e innovativo, capace di sfidare se stesso e il suo pubblico.

 


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